Le spezie sono amiche preziose all’interno della nostra alimentazione. Quando pepiamo, diamo una mano alla nostra digestione apportandole “pepticità” derivante dalle proprietà dell’involucro del grano del pepe.
Se prima di un pasto che prevediamo di dubbia leggerezza o sicuramente corposo ingoiamo alcuni grani di pepe intero, favoriamo la digestibilità dello stesso. (tra i migliori pepi neri per il mio gusto: il TELLICHERRY e il MALABAR originari dell’India)
Trattando gli alimenti con marinature e soprattutto spezie, predisponiamo gli stessi ad essere digeriti e fornirci valori alimentari accresciuti dai fitochimici che attraverso l’epigenetica ora sappiamo essere così preziosi e in grado di modificare l’espressione genica. Una risorsa in più che al momento giusto può essere preziosa per la risposta ad una malattia e dare al corpo migliori opportunità di difese.
Come funziona l’epigenetica? I fitochimici sono autoprodotti dalle piante come difesa dagli aggressori esterni quali parassiti, fattori climatici ostici ecc.. Quando mangiamo alimenti naturali ricchi di tali fitochimici, essi è letteralmente come se “piantassero” un bandierina sul nostro DNA.
Il DNA si modifica attraverso tale integrazione alimentare, ed è per tale motivo che è fondamentale per la nostra buona salute, introdurre alimenti qualificati e ancorpiù le spezie al momento non interessate da speculative e profonde manipolazioni genetiche.
Cosa marinare? Non più la scuola credo, ora possiamo marinare ogni alimento: dalle classiche carni al pesce alle verdure ai frutti. La marinatura si fa con spezie, sale, aceto, gusti dell’orto, e il tempo.
Il tempo della marinatura dipende dall’alimento e conferisce più sapore, più digeribilità, più oligoelementi.
Una semplice insalata ovviamente biologica, può essere arricchita con uno o più di questi alimenti: semi di carvi e/o di finocchio, prezzemolo, origano, zafferano, cannella, chiodo garofano, salvia finissima, summach, liquirizia in polvere, vinagrette, colatura di alici, peperoncino fresco o in polvere, rigatura di buccia di limone, cumino, anice, cardamomo, zenzero fresco o in polvere, cerea (santoreggia) , basilico, menta, maggiorana, melissa, kefir di latte ecc ecc.
Condita per tempo una umile insalata si trasforma in una esperienza sensoriale e un ottimo olio e.v. di oliva completa questo valido alimento.
La classica fettina di petto di pollo bio, con mezz’oretta di marinatura in succo di limone poi panate nel pangrattato con piantati sopra abbondanti grani di pepe, salata all’ultimo e fatta al forno su carta forno è sana e digeribile.
Le carni bio marinate in frigorifero in contenitore di vetro con spezie, si insaporiscono prima di essere cotte e ci regalano nuove opportunità degustative dai rinnovati sapori.
I carpioni di pesce, di carne, di verdure, sono un altro esempio della nostra buona conoscenza sul pretrattare gli alimenti, freschi e veloci per la consumazione estiva e non solo.
È noto che se la sera mangiamo una pizza, ancor più se non ben lievitata, al mattino ci alziamo con un brutto mal di schiena. Anzichè assumere un antidolorifico, avremo un miglior beneficio dal mangiare delle ben preparate acciughe al verde che combinano acidi grassi essenziali omega3 delle acciughe (disinfiammatori) al prezzemolo (antidolorifico naturale vegetale).
Voglio qui introdurre l’argomento della prossima pillola che riguarderà i probiotici, amici della vita.
Se avremo occhi nuovi vedremo cose nuove!
Ciao a tutti